Dopo il logo di Expo 2015, arriva anche quello del Padiglione Italia. Un simbolo fresco che ricorda un germoglio, ovviamente tricolore, che richiama i valori di aggregazione nazionale, lo stare insieme di una serie di centri, ognuno portatore di un’identità unica e peculiare. E che incarna alla perfezione il concept del Padiglione, “Vivaio Italia”.
«C’è in questo logo l’idea che il futuro si
debba costruire con il contributo di tutti, che ognuno debba offrire il meglio
di sé nell’interesse comune», ha sottolineato Diana Bracco, Commissario
Generale di sezione per il Padiglione Italia Expo 2015, nel corso della
presentazione a Roma presso la sede della Stampa Estera. «L’idea creativa del logo nasce dal concept ispiratore del
Padiglione Italia, il vivaio, metafora di uno spazio protetto che aiuta i
progetti e i talenti a germogliare», ha aggiunto Marco Balich, Consulente
Artistico del Padiglione Italia Expo 2015.
Elemento chiave della nuova idea di Expo che Milano
propone di inaugurare è la compartecipazione dei visitatori nella costruzione
dei contenuti espositivi. Il tema della
nutrizione, dell’accesso alle risorse alimentari, della sostenibilità delle
pratiche agricole e zootecniche richiedono l’attivazione di tutti per incidere
realmente sul futuro del nostro Pianeta attraverso scelte responsabili e
consapevoli.
Se per le Esposizioni conosciute finora
il verbo che definiva il rapporto tra i visitatori e la loro partecipazione
alla manifestazione è stato ‘vedere’ (‘vedere’ l’Expo; ‘vedere’ il Padiglione
Italia, etc.), l’Expo di Milano propone il verbo ‘fare’ per ridefinire le
conseguenze di questo rapporto: ‘fare l’Expo’! Il punto nodale intorno a cui
l’Organizzatore e i diversi Partecipanti (i Paesi, le Organizzazioni
Internazionali, la Società Civile, etc.) dovrebbero interrogarsi non è soltanto
ciò che esse possono ‘mostrare’ al pubblico internazionale. Sebbene infatti in
ogni ambito dell’agire umano si possa identificare una qualche forma di
partecipazione individuale alle conseguenze di una scelta, condivisa da ciascun
membro della collettività, si può ritenere che quello del cibo, in ragione del
suo essere Tema vitale e quotidiano dell’intera popolazione umana, sia il
terreno ove ciascuno di noi, e in ogni contesto, abbia una qualche forma di
‘share’ nelle responsabilità e nelle conseguenze globali delle proprie scelte.
Più che in altri ambiti della vita dell’individuo, esso può essere determinante
nelle scelte da adottare per produrre, condividere, trasformare e consumare il
cibo e, in senso lato, le risorse naturali. In altre parole si tratta di un
cambiamento radicale, nel quale l’educazione assume ruolo predominante se non nei mezzi almeno nei
fini che l’Expo si deve proporre quale grande progetto planetario il cui
obiettivo è lasciare in eredità una legacy immateriale.
Si legge nella Guida del Tema.
Dunque, l’Expo di Milano e, in particolare,
il Padiglione Italia chiedono al nostro GAB di … Exporsi, di adoperarsi
affinché la Campania ritorni ad essere “felix” e da “expo”, non solo e
semplicemente per la durata dell’evento.
Il GAB, nel dare atto di quanto la Regione
Campania va deliberando per il Padiglione Italia, sarà protagonista
nell’organizzazione di un comitato per Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia
per la Vita” .
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