Giovani in agricoltura.
Buon pranzo con i doni che sora nostra madre terra con generosità ci offre.

lunedì 2 giugno 2014

Carta di Matera Per il futuro più agricoltura


1 -               L’AGRICOLTURA E GLI AGRICOLTORI:
STRAORDINARIE RISORSE DELL’ITALIA

L’agricoltura è una risorsa inestimabile per le implicazioni economiche, sociali, ambientali e territoriali che ha nel nostro Paese. In tutta Europa l’agricoltura consente un approvvigionamento alimentare sicuro, stabile e di qualità che si affianca a metodi di produzione rispettosi dello spazio rurale, dell’ambiente, della salvaguardia delle risorse idriche, del benessere animale e della biodiversità, favorendo il contenimento delle emissioni inquinanti. L’agricoltura offre inoltre opportunità occupazionali nelle aree rurali e favorisce il mantenimento di un tessuto sociale in quelle marginali. Nel nostro Paese occorre confermare i valori dell’agricoltura e rinnovare la consapevolezza delle sue funzioni essenziali e dei servizi che essa offre a beneficio di tutti. Si tratta di dare attuazione ad un vero e proprio “Patto con la società” dell’agricoltura italiana, che abbia a riferimento le funzioni produttive, di tutela ambientale e salutistiche che il settore agricolo svolge, e che trovi adeguata declinazione nelle sensibilità, nei poteri e nella operatività delle Amministrazioni locali, a partire dalla convinzione di una comune azione di contrasto della criminalità organizzata e a favore della legalità. L’agricoltura e le sue diversità, che così diffusamente nel nostro Paese caratterizzano prodotti e sistemi produttivi, territori e paesaggio agrario, va in ogni caso conosciuta di più, va tutelata con azioni e politiche appropriate, va pienamente inserita nel contesto dello sviluppo del Paese. Gli agricoltori sono i protagonisti dell’agricoltura. Con la loro organizzazione aziendale e sociale danno vita al territorio rurale rendendolo unico. Molte le opportunità che si offrono e importanti le occasioni da cogliere. Occorre dare stabilità ad un positivo rapporto fra Amministrazioni locali ed agricoltori valorizzando le funzioni, le peculiarità e le opportunità di servizio che questi offrono. Con essi occorre stabilire rapporti, stipulare accordi, definire indirizzi di lavoro, concordare programmi di attività, lavorare insieme per l’attuazione di politiche sul territorio a favore di tutta la collettività. A questo compito sono chiamati solidalmente agricoltori e Amministrazioni locali, perché ciascuno nel proprio ambito può contribuire allo sviluppo e al benessere del Paese. L’attività agricola, in questi anni, si svolge in un contesto particolarmente difficile, che si presenta con peculiare complessità nel nostro Paese. Basti solo pensare che sono stati sospesi i benefici sui contributi per gli oneri sociali per le aree svantaggiate. Sono principalmente i redditi agricoli ad essere colpiti sia per le difficoltà di mercato sia per la inadeguatezza delle politiche. È questa una delle ragioni del difficile ricambio generazionale, fondamentale garanzia di prosecuzione della attività. I giovani non vedono nell’agricoltura valide prospettive economiche a cui si aggiungono storiche difficoltà quali la scarsa mobilità fondiaria, la debolezza di servizi qualificati di formazione e consulenza, gli scompensi nella filiera agroalimentare. La spesa comunitaria essenziale per lo svolgimento dell’attività agricola è oggi in discussione, mentre continuano a mancare chiare regole internazionali per la gestione degli approvvigionamenti agricoli a garanzia delle produzioni europee ed in particolare di quelle di qualità del nostro Paese. L’Unione Europea, impegnata a riformare la Politica Agricola Comune che sarà adottata dopo il 2013, ha indicato infine nuove sfide a tutta l’agricoltura europea che non possono non essere raccolte: i cambiamenti climatici, le energie rinnovabili, le risorse idriche e la salvaguardia della biodiversità. L’insieme di questi problemi ha bisogno di una analisi coerente ed approfondita nel nostro Paese ed è per questo che è necessaria la convocazione di una Conferenza Nazionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale attraverso la quale indicare gli obiettivi, le politiche e gli strumenti per affrontare le difficoltà di oggi ed indicare le strade da percorre per il futuro. Una Conferenza Nazionale che sia convocata di intesa con le Regioni e gli enti locali e che sia utile a delineare una nuova politica agraria nazionale. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia è necessario riaffermare che l’agricoltura e gli agricoltori hanno svolto un ruolo fondamentale ed insostituibile garantendo ai cittadini alimenti sufficienti e sicuri e svolgendo servizi primari per la vivibilità delle aree interne e di montagna del nostro Paese e per la manutenzione e valorizzazione dei beni ambientali e territoriali. In Italia sono ancora presenti forti differenziazioni sociali, economiche, produttive e territoriali. Il reddito in agricoltura è largamente inferiore a quello degli altri settori produttivi, i cittadini delle aree rurali godono di servizi sociali ed infrastrutturali certamente inferiori a quelli delle grandi aree urbane e, soprattutto, ancora forte ed irrisolto è lo squilibrio tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Le scelte di politica economica rivolte allo sviluppo complessivo del nostro Paese debbono saper cogliere le grandi potenzialità presenti nel nostro Mezzogiorno. L’agricoltura è certamente il settore sul quale puntare per garantire occasioni di sviluppo e coesione anche nelle regioni meridionali. Per valorizzare le grandi opportunità presenti nell’agricoltura del nostro Mezzogiorno è però necessario investire in infrastrutture e servizi. La politica agricola europea deve tenere in giusta considerazione le produzioni mediterranee. Il Mediterraneo per molti secoli ha rappresentato una immensa piattaforma di scambi commerciali, di idee, culture, lingue e di sviluppo economico; oggi occorre una nuova politica di cooperazione con gli altri paesi del Bacino. In un mondo che incomincia a guardare anche verso l’Oriente per garantirsi nuove occasioni di benessere, il Mediterraneo può tornare a recitare un ruolo strategico e primario. L’Italia è immersa nel Mediterraneo e, quindi, può diventare protagonista traendone occasione di sviluppo.


2 -               GLI IMPEGNI
DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI 

Nel Patto con la società la Cia pone alle rappresentanze dei luoghi e dei territori, le Amministrazioni locali, un nuovo ruolo degli agricoltori e delle loro forme organizzate.


2.I -            LA VALORIZZAZIONE DELL’ ATTIVITÀ AGRICOLA
IN TUTTE LE SUE FORME

Le Amministrazioni locali si impegnano a sostenere e difendere in tutte le sedi i benefici economici, sociali e territoriali che l’agricoltura porta con sé. Riconoscendo questo ruolo, si impegnano a valorizzarlo, e a raggiungere precisi obiettivi programmatici di relazione e di servizio: il censimento nazionale dell’agricoltura è la prima occasione per verificare tali impegni.



2.II -            LA SALVAGUARDIA
DEL TERRENO AGRICOLO

L’erosione della superficie agricola utilizzata è costante ed irreversibile e non può non suscitare allarme e preoccupazione. Occorre porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. Occorre arrestare questo fenomeno con una gestione accorta degli insediamenti, recuperando una enorme cubatura abitativa, industriale e per servizi da tempo inutilizzata. Si tratta di dare dimensione stabile, condivisa ed universale ad una gestione programmata del territorio compatibile con le esigenze delle aziende agricole anche per quanto riguarda gli investimenti per le energie rinnovabili. Occorre preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale di tutto il Paese. Infine occorre porre attenzione alla capacità di gestione dei terreni demaniali, a vario titolo in possesso degli Enti Locali, ma anche quelli a proprietà collettiva o gestiti in uso collettivo, affinchè con ciò si contribuisca ad una più adeguata gestione del territorio, dello spazio rurale ed al miglioramento del reddito delle imprese agricole.


2.III -           LA DIFFUSIONE DEI SERVIZI PER LE AZIENDE
ED I TERRITORI RURALI:
SEMPLIFICAZIONE DEI RAPPORTI
CON LE AMMINISTRAZIONI LOCALI

L’agricoltura è, per definizione, settore produttivo diffuso nello spazio rurale. Questa peculiarità obbliga ad una attenzione particolare per la erogazione di servizi alle persone ed alle imprese. È auspicabile pertanto il rafforzamento delle infrastrutture civili, sociali e di servizio alle imprese per favorire un equilibrato sviluppo delle aree rurali: welfare locale, servizi civili e sanitari, infrastrutture di comunicazione informatica e per la mobilità delle merci e delle persone. È altresì necessario il rafforzamento della macchina amministrativa per ottenere il duplice risultato di migliori servizi a fronte di una più equa e sostenibile gestione dei tributi, tariffe e fiscalità di carattere locale. Le imprese richiedono alla Pubblica Amministrazione efficienza di funzionamento e speditezza di relazione a tutti i livelli, in particolare ai Comuni e alle loro Associazioni funzionali. Al fine della semplificazione, i Comuni possono operare con iniziative proprie a partire dalla messa in funzione dello Sportello Unico per le imprese e dalla valorizzazione delle realtà associative diffuse sul territorio, dando concreta attuazione al principio di sussidiarietà. Le imprese agricole sono dotate di attrezzature e macchinari e dispongono di professionalità che bene possono essere impiegate dalle Amministrazioni in attività e servizi che possono essere messi a disposizione: manutenzione del verde pubblico, manutenzione e gestione di aree a demanio forestale, attività di emergenza nel verde ed in generale sul territorio comunale. In questo contesto rientrano anche quelle iniziative che riconoscono nell’agricoltura una funzione sociale di accoglienza, tutela della persona e didattica ambientale: le fattorie sociali, gli “agriasili”, le fattorie didattiche ed altre forme di accoglienza.


2.IV -           LA VALORIZZAZIONE DEL RAPPORTO
CIBO E TERRITORIO

La distintività della produzione agroalimentare italiana ha pochi eguali nel mondo. La Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. Sono note le qualità, le tipicità ed i valori con i quali i prodotti agroalimentari italiani si presentano ai consumatori, al punto che il mercato dei prodotti simili e delle contraffazioni del “made in italy” agroalimentare è divenuto un affare di oltre 60 miliardi di euro l’anno.
Occorre salvaguardare e conservare questa tradizione, organizzarla con adeguate forme di tutela e farne strumento di sviluppo economico per imprese e comunità locali. In particolare è importante il legame fra territorio, consuetudini alimentari e tradizioni enogastronomiche: tutto ciò offre identità e sviluppo alle comunità locali. Sono necessarie iniziative di promozione della vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, promozione delle “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che si richiama alle ricette e prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera che valorizza le tradizioni alimentari locali.   
Le Amministrazioni locali possono fare molto in questo campo, traendone diretto vantaggio e favorendo anche il reddito delle imprese agricole.










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